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Donne transgender bandite dai campionati di nuoto

Donne transgender bandite dai campionati di nuoto, la decisione che fa discutere

La Federazione Internazionale di Nuoto ha preso una decisione che fa altamente discutere. Le donne transgender sono state bandite dai campionati di nuoto, non potranno più partecipare ai campionati. Tutto è nato dopo il caso di una nuotatrice transgender, Lia Thomas, che a inizio anno ha vinto una gara di nuoto molto importante. Da lì la scelta di bandire per sempre queste atlete da queste competizioni: secondo te è giusto o è sbagliato?

A inizio anno Lia Thomas, nuotatrice trans, ha vinto un evento di nuoto femminile della divisione I della NCAA, battendo anche Emma Weyant, vincitrice d’argento nei 400 m misti individuali alle Olimpiadi di Tokyo 2020. Da lì è nato un dibattito internazionale, da cui è scaturita la nuova politica della federazione.

Lia Thomas

La Federazione Internazionale di Nuoto (FINA) ha stabilito una nuova regola, secondo la quale le donne transgender non potranno partecipare a eventi d’élite se non hanno terminato il loro passaggio o se, compiuti i 12 anni di età, sono ancora considerate di sesso maschile. Il 71% dei 152 membri dell’organizzazione ha votato a favore dell’esclusione, in occasione del congresso straordinario della FINA che si è svolto in occasione dei Mondiali di Budapest.

Sempre durante lo stesso incontro, i membri della Federazione Internazionale di Nuoto hanno deciso di creare in contemporanea una categoria aperta nelle gare di nuoto, destinata a chi non si identifica con il sesso con cui è nato.

La politica include proposte per una categoria di concorso aperto. La FINA creerà un nuovo gruppo di lavoro che trascorrerà i prossimi sei mesi studiando il modo più efficace per stabilire questa nuova categoria.

Husain Al-Musallam, Presidente della FINA, ha dichiarato:

Dobbiamo proteggere i diritti dei nostri atleti a competere, ma dobbiamo anche proteggere l’equità competitiva nei nostri eventi , in particolare la categoria femminile nelle competizioni FINA. La Federazione accoglierà sempre tutti gli atleti. La creazione di una categoria aperta significherà che tutti avranno l’opportunità di competere ad un livello d’élite . Questo non è stato fatto prima, quindi la FINA dovrà aprire la strada . Voglio che tutti gli atleti si sentano inclusi in modo da poter sviluppare idee durante questo processo”.

Federazione Internazionale di Nuoto (FINA)

Tu che ne pensi, è giusto o sbagliato?