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Papà single adotta bambina down

Bambina down adottata da un papà single dopo essere stata rifiutata da diverse famiglie

Di storie a lieto fine se ne sentono ultimamente davvero molto poche, ma questa le batte davvero tutte. I protagonisti sono una piccola bambina down e un padre single, che ha deciso di realizzare il sogno della piccola e darle una famiglia: l’ha adottata dopo che è stata rifiutata da ben 31 famiglie.

La storia di Alba e del suo eroe Luca

Papà single adotta bambina down

Luca Trapanese è un giovane uomo di 41 anni, single, che ha deciso di non rimanere a lungo ancora da solo, ma di crearsi una famiglia. Così, dopo tante riflessioni, ha preso la decisione finale ed ha iniziato un percorso di adozione, che l’ha portato tra le braccia della piccola Alba.

Era il 2017 quando i due si sono conosciuti per la prima volta e a quei tempi Alba aveva solamente 13 mesi, ma già era stata rifiutata dalla bellezza di 31 potenziali adottanti. Luca, però, non era uno qualunque. Nella vita ha sempre lavorato con bambini disabili, fino ad arrivare a fondare ben 3 centri ricreativi a Napoli. Non poteva che essere l’adottante perfetto per la piccola, che cercava disperatamente una casa.

Papà single adotta bambina down

Le difficoltà, in questo percorso di adozione, sono state tantissime. Basti pensare che in Italia ci sono ancora molti pregiudizi nei confronti degli uomini single e omosessuali che decidono di farsi una famiglia, ma Luca sembra essere riuscito ad abbattere tutte le barriere che lo separavano da questo suo sogno. Infatti, ad adesso lui e la sua Alba vivono insieme una vita felice e serena, essendo una vera e propria splendida famiglia.

Le storie di adozioni sono sempre da non sottovalutare, tanto è l’interesse e l’amore che le famiglie adottanti intendono metterci. Questo lo si vede dal fatto che la prassi burocratica è decisamente troppo complessa e spesso in moltissimi ripensano a questo sogno proprio perché le tempistiche sono lunghe e tortuose. Contro questo genere di burocrazia lenta e prorompente, nonché limitativa, si è espressa anche la grandissima Raffaella Carrà, la quale affermava:

Quando sento di adozioni di coppie gay, ma anche etero, mi domando: “ma io con chi sono nata, ma con chi sono cresciuta?” e mi rispondo: con due donne, mia madre e mia nonna.

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