Mamma Sto Bene!
Madre e figlio

“Copri tuo figlio, è ripugnante”: mamma ripresa da alcuni clienti mentre era in fila al supermercato

Quando un bambino chiede un abbraccio non si può e non si deve dire di no. Così quando il piccolo Jameus ne ha chiesto uno alla mamma poco importava che fossero in fila: lei si è voltata e ha stretto il figlio tra le braccia. Non avrebbe mai immaginato che qualcuno le chiedesse di smettere. Nell’abbraccio la camicia del piccolo si è sollevata scoprendo i sacchetti di raccolta per la colostomia, che hanno suscitato il disgusto dei presenti.

Spesso temiamo e critichiamo ciò che non conosciamo, eppure non è una giustificazione. Avere paura della diversità perché non la si comprende è un difetto di chi ignora, non di chi è diverso. Jameus ha solo due anni e non ha colpe per la sua malattia. Soffre di una patologia chiamata Morbo di Hirschsprung, una condizione di alterazione dell’intestino crasso.

Come ha spiegato sua madre, il colon di Jameus non si è formato correttamente, pertanto per le sue deiezioni bisogna utilizzare degli ausili medici e dei sacchetti fissati sulla sua schiena. Niente in confronto ai venti interventi chirurgici a cui è stato sottoposto il bambino. Ne sono previsti altri in futuro nel tentativo di offrirgli una vita più normale possibile.

Jameus con un pupazzo

Quando la camicia si è sollevata nel supermercato ha prodotto sgomento in alcuni dei presenti, che hanno chiesto a Dallas Fowler, la madre del piccolo, di coprirlo perché pensavano fosse disgustoso. Dallas è stata profondamente amareggiata dal comportamento degli altri clienti e dalla mancanza di comprensione che hanno mostrato per suo figlio.

Soltanto una donna si è fatta avanti in loro difesa, nonostante non ci fosse un bel niente da difendere ma semmai qualche parola da rimproverare. Dallas è stata molto grata alla donna, e le ha spiegato brevemente che quei sacchetti servivano a Jameus per vivere.

Nessuno ci attribuisce il diritto di giudicare senza sapere, nessuno ci dice che la diversità equivale all’errore. Dallas ha condiviso questa vicenda su Facebook, oltre al percorso medico del bambino, sperando di diffondere consapevolezza e sensibilizzare chiunque non conosca queste tematiche e far sì che nessun altro capiti in questa situazione. Nessun bambino dovrebbe rinunciare ad un abbraccio per disinformazione.

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