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Nomi vietati

Goku è uno dei nomi vietati in Italia ma, volendo, possiamo scegliere Castellammare di Stabia

Dare un nome al proprio bambino è sempre un’impresa ardua. Si tratta di un modo di individuare una persona, di far conoscere e di presentarsi al prossimo. Insomma, una responsabilità bella grande quella di un genitore in questi momenti, ma a dare una mano a non combinare pasticci ci pensa la legge. Ci sono alcuni nomi, come Goku, che risultano vietati per lo Stato italiano.

Andando a dare un’occhiata tra i nomi che di più tra tutti vengono rifiutati all’anagrafe comunale, vediamo senza ombra di dubbio quelli di personaggi di cartoni animati, fumetti o film. Spessissimo, infatti, i genitori cercano di ispirarsi a questi personaggi per poter scegliere il nome del proprio bambino, ma spesso e volentieri questo viene rimandato indietro da chi di dovere.

Shrek nomi vietati

Il motivo è che non si può scegliere per il proprio bimbo nomi che abbiano o che possano avere un riscontro negativo sulla vita e sulla quotidianità del nascituro. Per questa ragione, nomi come Goku, Shrek, Pinocchio o Godzilla sono di fatto vietati testualmente dalla legislazione della nostra nazione. Possiamo dire, in poche parole, che si tratta di una forma di tutela dei piccoli, proprio perché non si può pensare di non avere dei risvolti su una decisione del genere.

Insieme a queste categorie, tra i nomi vietati rientrano anche altri generi. Stiamo parlando di nomi di personaggi negativi della storia oppure anche di figure mitologiche con appellativi particolari. Per intenderci, non pensate di poter chiamare vostro figlio Adolf Hitler oppure Satana perché non vi è permesso assolutamente. Tra le altre restrizioni c’è anche il fatto che sia vitato dare più di 3 nomi ad un bambino.

Perdita di peso fisiologica nel neonato

Inoltre, sappiamo anche che i figli non possono avere lo stesso nome di parenti stretti. Quindi, se il padre di chiama Mario, il figlio non può chiamarsi allo stesso modo, ma è permesso chiamare un’eventuale figlia del sesso opposto con il corrispettivo, in questo caso Maria. Si tratta di sfaccettature con le quali bisogna fare i conti quando si va a segnare il vostro bambino all’anagrafe.

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