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Gravidanza gemellare e parto

Sei in attesa di gemelli e vuoi sapere tutto sulla gravidanza gemellare per arrivare preparata al momento del parto?

Il giorno in cui hai scoperto che da lì a pochi mesi saresti diventata mamma è ancora indelebile nei tuoi ricordi, hai pensato a lungo come dirlo a lui, come fargli una sorpresa. Lui all’inizio è rimasto senza parole, ma poi, dai suoi occhi, hai visto che la sua felicità era anche la sua ed è stato un idillio fino al giorno della prima ecografia. Gemelli! Questa proprio non te l’aspettavi, è una notizia che toglie il fiato, subito la testa si affolla di mille preoccupazioni e mille dubbi. Ora, mentre lui è preoccupato solo del “dopo” la tua preoccupazione è soprattutto rivolta al parto: potrai partorire in maniera naturale? È più pericoloso far nascere dei gemelli? Ce la farai a sopportare un parto del genere? Informarsi è il punto di partenza per rispondere a tante domande.

Gravidanza gemellare

Il parto gemellare è la modalità con cui si espleta la nascita di due o più bambini, al termine di una gravidanza multipla (o plurifetale). A seconda delle condizioni di salute della futura mamma e dei gemelli, il parto può essere espletato naturalmente o mediante cesareo. In genere, la nascita per via vaginale è possibile quando la gravidanza è giunta al termine senza problemi di rilievo e la presentazione del primo dei bambini è cefalica.

I gemelli sono individui nati da un’unica gravidanza. Questo evento, pur essendo comune in molti mammiferi – come il cane o il gatto – è relativamente raro nell’uomo, tanto che l’incidenza delle gravidanze gemellari si aggira intorno all’1,5% di tutte le gestazioni. In ogni caso, la probabilità che la madre dia alla luce due o più gemelli sembra legata – tra l’altro – anche all’eredità (su base materna), alla razza (incidenza massima tra i neri, minima tra gli orientali) e all’età della madre. Negli ultimi anni i casi di gravidanze gemellari o plurigemellari sono aumentati, sia per l’innalzamento dell’età media delle gestanti, sia per il sempre più frequente ricorso a terapie farmacologiche contro l’ipofertilità (che stimolano l’ovulazione) e a tecniche di fecondazione assistita.

I gemelli portano sempre con sé una sorta di “alone di mistero”, e attorno ad una gravidanza gemellare tendono sempre a svilupparsi falsi miti, che tuttavia poco (o nulla) hanno a che fare con le reali probabilità di averne una. Prima di tutto, il parto gemellare è tuttora considerato un evento eccezionale rispetto alla gravidanza singola, anche se la percentuale si è negli anni decisamente elevata soprattutto per via delle cure contro l’infertilità che, stimolando la produzione e la maturazione degli ovuli da parte delle ovaie, aumenta anche le probabilità di rimanere incinta di due (o più) gemelli.

Un fattore che sembra influire sulla possibilità di avere una gravidanza gemellare è l’età: le donne dopo i 35 anni, infatti, hanno maggiori probabilità di avere gemelli monozigoti, mentre fino ai 35 aumentano (per poi diminuire gradualmente) quelle di avere gemelli dizigoti, probabilmente perché le donne, con l’età, producono più ormoni di stimolazione dell’ovulazione, inducendo perciò le ovaie ad espellere ogni mese più ovuli.

Anche avere già avuto gravidanze aumenta le probabilità percentuali di incorrere in seguito in un parto gemellare, così come la componente ereditaria gioca un suo ruolo: è vero, infatti, che se in famiglia sono presenti gemelli si gode di ottime possibilità di avere a propria volta una gravidanza gemellare, ma è un falso mito il salto generazionale: se vostro padre è gemello e voi no, non aspettatevi quindi di fare per forza dei gemelli! continua su:

Nel caso in cui non siano presenti queste condizioni o i gemelli siano più di due, viene programmato un parto cesareo.

Che cosa è un parto gemellare

Come suggerisce la parola stessa, il parto gemellare consiste nel parto, naturale o cesareo, di uno o più gemelli. Quest’evento si verifica al termine di una gravidanza multipla, tra le 32 e le 38 settimane.

Le gravidanze multiple sono diagnosticate con l’ecografia di routine alla 18-20sima settimana. Di norma, il parto gemellare prevede la nascita di due bambini. I casi di parto plurigemellare sono, invece, più rari.

I gemelli possono essere di due tipi:

  1. Monozigoti (gemelli monovulari): si formano dalla fecondazione di un solo ovocita da parte di un solo spermatozoo; prima di raggiungere l’utero, il prodotto del concepimento si separa in due o più parti indipendenti fra di loro, ma in grado ciascuna di dare origine ad un individuo completo. I gemelli monozigoti si assomigliano tanto che, in genere, è difficile distinguerli. Il loro patrimonio genetico è identico. Il numero di amnios e corion dipende dal momento in cui è avvenuta la separazione, quindi la gravidanza di gemelli monozigoti può essere bicoriale o monocoriale.
  2. Dizigoti (gemelli biovulari): avviene per fecondazione di due ovociti, ad opera di due spermatozoi. In questo caso, i nascituri possono assomigliarsi o essere diversi, proprio come tutti gli altri fratelli e sorelle. I gemelli dizigoti si sviluppano in due involucri coriali distinti (gravidanza gemellare bicoriale).

Durante la gestazione, le visite specialistiche e le condizioni di salute della futura mamma consentono di stabilire quando è possibile partorire naturalmente o se è necessario ricorrere ad un cesareo. Il travaglio di un parto gemellare non differisce da quello di un parto singolo e, fino alla nascita del primo dei bambini, tutto procede nella stessa maniera. Nel caso del parto gemellare naturale, quindi, il primo gemello nasce come se fosse da solo. L’espulsione del secondo gemello si verifica con modalità che dipendono dalla sua posizione.

Se il secondo gemello è cefalico, cioè ha la testa rivolta verso il canale del parto e l’uscita vaginale, discende nel bacino della mamma lungo la pelvi, come accade in un normale parto naturale.

Se la presentazione è podalica, il ginecologo cerca i piedini ed il bambino viene fatto uscire (nota: prima di questa manovra viene sospesa la somministrazione di ossitocina, l’ormone che induce le contrazioni, per lasciare lo spazio necessario). Rispetto ad un parto podalico normale, il secondo gemello presenta meno difficoltà a nascere, in quanto il primo gemello ha già “aperto la strada”.

Se il bambino si presenta di traverso, nel tentativo di portarlo in una posizione più favorevole al parto gemellare, viene eseguita una manovra ostetrica di rivolgimento ed estrazione. A volte, l’espulsione del secondo gemello è difficoltosa o impossibile: in questi casi è necessario ricorrere al cesareo.

Cose da sapere sulla gravidanza gemellare

Normalmente i gemelli nascono con un peso inferiore rispetto ad un parto singolo, e la cosa più importante da considerare nel momento della nascita è la sicurezza. Se i gemelli sono entrambi in posizione cefalica, oppure se sono in posizione cefalica/podalica, ostetrica e medico sceglieranno, consultandosi, se far affrontare alla gestante il parto naturale: nel secondo caso, propenderanno per questa ipotesi solo qualora il collo dell’utero sia sufficientemente dilatato, il bacino abbastanza ampio, e anche se la donna si dimostra collaborativa, in caso contrario verrà sempre preferito il parto cesareo.

Nel parto gemellare naturale il primo neonato uscirà esattamente come un bambino che nasce da parto singolo, mentre per il secondo ci sono varie possibilità: se, come detto, è anch’esso in posizione cefalica, dunque la testa si impegna, discendendo nel bacino della mamma lungo le pelvi, uscirà esattamente come il primo, mentre se si presenta in posizione podalica il dottore cercherà prima i piedini, per poi farlo uscire, approfittando del fatto che il fratellino uscito per primo gli abbia “fatto spazio”. Si sospende la somministrazione di ossitocina, l’ormone che stimola le contrazioni, per lasciare al piccolo lo spazio del grande bacino, e, se messo per traverso, l’ostetrica eseguirà una manovra detta di rivolgimento ed estrazione, così da riuscire a portarlo almeno in posizione podalica.

Qualora l’espulsione del secondo bambino risultasse però estremamente difficoltosa o potenzialmente pericolosa, il dottore non esiterà a ricorrere al parto cesareo; perciò, anche laddove la mamma abbia optato per il parto naturale, non potrà mai essere sicura al 100% che la sua scelta venga del tutto rispettata, se le condizioni del nascituro non sono tali da permetterlo. La partoriente potrebbe inoltre subire una forte emorragia post-parto a causa della distensione dell’utero, che il ginecologo potrà far cessare tramite un aumento di ossitocina, indispensabile per far contrarre l’utero e bloccare la perdita di sangue, altrimenti arrestabile solo grazie alla trasfusione.

In generale, il parto gemellare è leggermente più lungo di quello singolo, dato che di solito trascorre qualche minuto tra la nascita del primo bambino e del secondo. Tranne laddove sconsigliata esplicitamente, le future mamme possono ricorrere all’epidurale per essere certe di affrontare il momento del parto con sufficiente serenità e condizioni fisiche ottimali. Se nei parti singoli le probabilità di cesareo si aggirano attorno al 25%, nei parti gemellari esse raddoppiano, ma ciò significa comunque che circa la metà nasce con parto naturale. Il parto cesareo è invece assolutamente indispensabile qualora la gravidanza gemellare sia tripla o oltre.

Nessuna mamma in attesa di gemelli dovrebbe lasciarsi intimorire dalle convinzioni che spesso la gente ha sulla crescita contemporanea di due (o più) bambini, dato che molto frequentemente risultano essere del tutto errate. Sì, è vero, avere due neonati è piuttosto impegnativo, ma non è molto diverso dall’avere due bambini poco distanziati a livello di età fra loro: avere due piccoli che piangono simultaneamente non presenta sostanziali differenze dall’avere un neonato che piange e un bambino poco più grande che fa i capricci per gelosia!