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I genitori fanno causa al figlio e alla moglie per non avergli dato un nipote

Alcuni genitori rivedono nei propri figli una possibilità di rivivere esperienze fatte da giovani. Nel momento in cui si diventa nonni per esempio si ritrovano nella condizione di sentirsi nuovamente genitori e crescere quel bambino come se fosse loro. Quando invece non è così. Hanno già avuto l’occasione di avere un figlio che nel momento in cui diventa adulto dovrebbe sentirsi libero di fare le proprie scelte.

Fonte foto da Pixabay

Molti però sono legati alle tradizione della propria famiglia d’origine e crescere un figlio, farlo studiare e poi sposare senza che lui risponda ai bisogni o alle condizioni imposte dai genitori diventa ai lori occhi un impostore. E’ il caso di una coppia indiana che è arrivata a fare causa al proprio figlio perché non ha dato loro ancora un nipote.

Sembra assurdo ma è così. Sanjeev SinhaSadhana Prasad , rispettivamente di 61 e 57 anni, hanno investito tutto nel figlio, Sagar Sinha di 35 anni. Tutti i loro risparmi sono stati spesi per farlo studiare e per il suo matrimonio, ma avevano imposto solo una condizione: avere un nipotino.

Sanjeev Prasad Sinha e sua moglie Sadhana Prasad Sinha.  
Foto: Arvind Kumar Srivastava

Ma dopo sei anni di matrimonio il bambino ancora non c’era. Così stanchi di sopportare questa situazione, per loro diventata una vera e propria tortura mentale, hanno fatto causa al figlio e alla moglie, Shubhangi Sinha di 31 anni.

Sagar Sinha e sua moglie Shubhangi Sinha.  
Foto: Arvind Kumar Srivastava

La coppia indiana ha chiesto un risarcimento di 50.000.000 di rupie (quasi 650.000 dollari ) se entro un anno non fosse nato un nipote. “Abbiamo ucciso i nostri sogni per allevarlo”, ha detto la coppia nella loro petizione. “Abbiamo anche preso un prestito di 2 milioni di rupie per la sua educazione”.

“Ma nonostante tutti i nostri sforzi – ha continuato a spiegare la coppia – mio ​​figlio e sua moglie hanno causato torture mentali non dandoci un nipote. La società ci interroga anche, causando ulteriore dolore”.