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“La gravidanza mi crea dipendenza”. Incinta del decimo figlio spiega perché non lo terrà

Laura McCarthy è una donna inglese di 33 anni dipendente dalle gravidanze. La sua storia comincia più di 10 anni fa quando mette al mondo la sua prima bambina. L’amore che prova verso la figlia è un amore incondizionato, profondo e mai provato prima.

Laura è madre di quattro figli ma si è prestata ad affittare il suo utero a favore di quelle coppie che non riescono ad avere figli. La maternità l’ha portata a rivalutare gli affetti e il forte sentimento che si prova verso i figli. Da qui la scelta di voler aiutare quelle persone che non possono portare avanti una gravidanza, perché anche loro hanno il diritto di vivere questo amore così profondo.

Ha detto, dunque, di essere disposta a portare avanti le gravidanze per poi dare i bambini alle loro madri naturali: non li terra per sé. E farà così anche con la decima gravidanza.

Laura gode di ottima salute, caratteristica fondamentale per la maternità surrogata. Si era messa pure a dieta per perdere quei chili in più e vivere serenamente tutte le sue gravidanze. La donna ha il pieno sostegno dei genitori e della famiglia, così continua a portare avanti la maternità surrogata.

Laura racconta che questo tipo di maternità è diversa perché si è consapevoli che il bambino che porti in grembo non è il tuo, e la gioia che si prova nel vedere in braccio il neonato ai suoi genitori è qualcosa di incredibile.

Le gravidanze di Laura sono tutte il risultato della fecondazione in vitro: l’ovulo e lo sperma dei futuri genitori vengono utilizzati per creare un embrione che viene poi inserito nel suo utero. La donna ci tiene a far sapere che lei non lo fa per soldi, ma perché è fermamente convinta che non ci sia avvenimento più bello della nascita di un figlio.

C’è chi però storce il naso e commenta negativamente la sua storia, ma a lei non importa molto delle critiche. Laura continua per la sua strada e fino a quando se lo sentirà porterà avanti le sue gravidanze per aiutare altri futuri genitori.