Mamma Sto Bene!

Maltratta la figlia adottiva a favore del figlio biologico. Clienti del bar intervengono

Il tema dell’adozione è un argomento molto delicato e discusso. Ci sono tantissimi bambini che vivono condizioni di disagio familiare e vivono in strutture nate proprio per accoglierli. Con tutto l’amore che loro possono ricevere in queste case famiglia, ognuno di loro porta con sé il dolore di quello che ha vissuto.

Ed è per questo che è importante sapere chi siano le famiglie affidatarie presso le quali questi bimbi andranno a stare. Chi fa un atto del genere, di prendere in affidamento un bambino “problematico” dovrebbe farlo sempre spinto da amore profondo e totale disinteresse. Invece però a volte capita di venire a conoscenza di storie di sfruttamento e di maltrattamento.

Angela è una mamma di due bambini, Xavier è il figlio biologico ed Emma è la figlia adottiva. Vivono A Scottsdale, in Arizona. Durante un pranzo presso il ristorante Sugar Bowl, le telecamere del luogo riprendono una scena veramente brutta e triste. Dal filmato si può vedere come Angela preferisca Xavier e maltratti la figlia adottiva Emma.

Il ragazzino può ordinare un gelato anche se fuori menù, mentre ad Emma tocca un’insalata di patate. E ancora Angela continua con le parole, disprezzando la ragazza dicendole che lei è solo stata adottata e il denaro che percepisce dal governo di sicuro non lo spende per lei. Quando poi Emma si alza per andare in bagno, la madre insegna a Xavier a maltrattare pure lui la sorella.

Insomma è un’escalation di comportamenti deplorevoli, il tutto sotto gli occhi degli altri clienti del ristorante. Quando la madre dice alla fine alla ragazzina che in qualsiasi momento potrebbe rispedirla al sistema di affidamento, a quel punto molti clienti che assistono alla scena intervengono per difendere Emma.

La verità però è che tutto questa è una messinscena, la ragazza nella realtà non sta vivendo nulla di tutto ciò. Tutti e tre lavorano come comparse nello show What Would You Do? E’ stato tutto organizzato per registrare le reazioni dei clienti e mostrare quanti di loro sono disposti ad intervenire di fronte a dei soprusi che subisce una bambina.