Mamma Sto Bene!

Trova l’assassino di sua figlia dopo 27 anni. Questo padre disperato ha usato quattro profili falsi sui social

Sembra una tranquilla sera di Capodanno quando la vita di Martin Mestre cambia per sempre. La figlia diciottenne Nancy Mariana va ad una festa in compagnia di quello che era il suo corteggiatore, Jaime Saade, ma non fa più ritorno a casa.

La ragazza poteva stare alla festa fino alle 3, ma ancora alle 6 non era rientrata. Così il padre sveglia la moglie per capire come mai la figlia non si fosse rincasata. Esce per cercarla e va a casa di Saade. Da lì l’amara scoperta. Trova la madre del ragazzo riversa a terra a pulire tracce di sangue. Il padre chiede subito cosa fosse successo e la donna gli risponde che sua figlia aveva avuto un incidente ed era stata portata in ospedale.

Così Martin raggiunge immediatamente la figlia che lotta tra la vita e la morte. Un’infermiera lo informa che Nancy è arrivata avvolta in un lenzuolo sporco d’erba, aveva un pallottola in testa ed era stata abusata sessualmente. Il padre di Jaime, presente anche lui, disse a Martin che la ragazza si voleva suicidare.

Ovviamente nulla di tutto ciò era vero. Poi si scoprirà che è stato Jaime ad abusare della ragazza insieme ad un altro uomo per poi ucciderla. Infatti Nancy resiste 9 giorni ma poi muore.

Da quella sera Jaime Saade scompare per sempre. Nessuno più riesce a trovare il ragazzo, che intanto era stato accusato di omicidio e avrebbe dovuto scontare 27 anni di carcere. Da allora Martin ha fatto di tutto per rintracciare l’assassino di sua figlia. Ha seguito un corso di intelligence della polizia e ha creato quattro falsi profili sui social media per avvicinarsi alla famiglia di Saade e ottenere indizi su dove si trovasse. 

Così scopre che Jaime, ormai 58enne , vive in Brasile e ha cambiato nome. Ora si fa chiamare Henrique Dos Santos Abdala. Ha una moglie e due figli. Nonostante Martin abbia finalmente trovato l’assassino di sua figlia, c’è però un inghippo legale. In Brasile la durata del delitto è minore e per i giudici della Cassazione La Corte Federale del Brasile l’imputato è libero.

Martin Mestre non si dà per sconfitto e continua la sua battaglia per dare giustizia a sua figlia.