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Vietano alla figlia di fare lo scivolo d’acqua perché in sovrappeso. Padre accusa parco acquatico per averla umiliata

L’adolescenza è sicuramente un periodo molto delicato nella vita dei ragazzi. Tanti cambiamenti avvengono e a volte si reagisce in maniera molto istintiva alle varie situazioni che accadono. Quando poi si accosta il fattore peso a questa fase particolare il mix può essere esplosivo.

La famiglia di una ragazza dell’Illinois ha raccontato a News 4 che la figlia ha subito una umiliziane al parco acquatico del Raging Rivers Waterpark di Grafton. Il motivo? Superava di cinque chili il peso massimo per poter accedere a un gioco.

Ma andiamo con ordine. Il padre, Andrew Batton, racconta che la figlia di 13 anni è stata invitata a salire sulla bilancia per verificare se il suo peso era adeguato allo svicolo d’acqua.  “Il dipendente del parco ha fissato me, poi mia figlia, e le ha detto che doveva pesarsi: ha raccontato il padre.

foto pixabay

Così la ragazzina si è ritrovata costretta a pesarsi davanti a tutti ed era molto imbarazzata di quello che stava accadendo. Il gioco in questione, il Mississipi Monster, aveva posto il limite massimo di 90 kg e la figlia li superava di soli cinque chili.

Il padre della ragazza ha prontamente accusato il parco acquatica di mancata segnalatica, non era affisso da nessuna parte un cartello con l’avviso. “La delusione che ha provato è stata sicuramente oscurata dall’umiliazione pubblica di essere stata invitata a salire su una bilancia”, ha continuato nel suo racconto il padre. 

foto pixabay

La figlia aveva le lacrime agli occhi e ha vissuto questo momento in maniera molto negativa. Da una parte il parco acquatico deve limitare gli ingressi per una questione di sicurezza, dall’altra l’accusa della famiglia di essere stati poco delicati.