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uomo con virus intestinale

Virus intestinale: cos’è e come curarlo

Uno dei più diffusi al giorno d’oggi, il virus intestinale colpisce tanto spesso quanto il virus dell’influenza e, come questo, il più delle volte non ha gravi conseguenze, se non in caso di complicazioni

Nonostante questo però resta molto debilitante, in grado di tenere a letto una persona per 3 o 4 giorni prima di potersi sentire meglio.

Spesso chi ne è colpito fatica a mangiare, provando costantemente dolori addominali, nausea e vomito e per questo è tentato di rifiutare totalmente il cibo, ma si tratta di un grave errore.

È necessario sicuramente essere a conoscenza di ciò che può essere ingerito e cosa no, ma una buona alimentazione e magari l’aiuto di un integratore come ad esempio enterolactis plus fermenti lattici possono essere fattori determinanti per la pronta guarigione.

Cos’è il virus intestinale

In realtà il virus intestinale non è propriamente un virus, ma un insieme di questi, di tipologie diverse, che attaccano l’apparato gastro intestinale. La conseguenza di questo attacco è una gastroenterite, ovvero un’infiammazione delle pareti dello stomaco e dell’intestino, più o meno acuta.

I virus coinvolti in questo disturbo sono:

  • Rotavirus: un virus molto presente in inverno e che colpisce soprattutto neonati e bambini fino ai 2 anni, con conseguenze anche gravi. Colpisce anche gli adulti ma in questo caso i sintomi sono di lievissima entità, quasi assenti. La trasmissione è di tipo oro-fecale, ovvero deriva dal suo passaggio dalle feci al cavo orale.
  • Adenovirus enterico: come per il rotavirus, colpisce soprattutto bambini e neonati e ha una trasmissione oro-fecale. Nel caso dell’adenovirus però la trasmissione avviene tutto l’anno, con un leggero picco durante il periodo estivo.
  • Astrovirus: virus che colpisce in egual misura tutti quanti, con una leggera incidenza maggiore in bambini sotto i 10 anni. Si manifesta soprattutto in inverno e la trasmissione può avvenire per scarsa igiene, per via oro-fecale, contatto diretto con una persona infetta o tramite aerosol.
  • Norovirus: come per gli altri, è più frequente nei bambini, soprattutto tra i 6 e 18 mesi. Può colpire tutto l’anno, ma gira soprattutto nel periodo che va da novembre ad aprile. Il contagio può avvenire tramite contatto con una persona infetta, oppure, più comune, a causa dell’ingestione di cibi contaminati.
  • Virus di Norwalk: un virus che non ha un andamento ciclico, ma si scatena in epidemie e può colpire tutti, sia adulti che bambini.

Sintomi

I sintomi della gastroenterite virale sono tra i più fastidiosi, per quanto riguarda le influenze o le malattie stagionali. Insorgono solitamente 2-3 giorni dopo il contagio e possono durare in media altri 2-3 giorni, massimo 10.

I più comuni sono:

  • Diarrea
  • Nausea
  • Vomito
  • Febbre
  • Sudorazione abbondante
  • Dolore addominale
  • Dolore muscolare e articolare
  • Mal di testa
  • Perdita di peso
  • Perdita di appetito

La cura

Il virus intestinale è una di quelle condizioni che solitamente si risolvono da sole nel giro di qualche giorno, perciò non si può parlare di una vera e propria cura.

Le azioni consigliate servono non tanto a curare l’infezione, quanto a ridurre i sintomi ed evitare l’insorgenza di complicazioni tra cui, la più grave e la più frequente, la disidratazione.

Se si ha in corso un’infezione da virus intestinale è perciò consigliato:

  • Assumere molti liquidi. La diarrea, il vomito e la sudorazione copiosa comportano una grande perdita di liquidi, durante la malattia, è perciò importante reintegrarli bevendo molta acqua, a piccoli sorsi e frequenza ravvicinata. È importante evitare, per non peggiorare l’irritazione gastrointestinale, bevande frizzanti, zuccherate, tisane, alla caffeina o acide, come ad esempio spremute d’arancia.
  • Ricalibrare la propria dieta. È importante consumare pasti piccoli ma frequenti e che soprattutto siano facilmente digeribili: la cosiddetta “dieta in bianco”. È suggerita l’assunzione perciò di cereali, pane, crackers, patate, riso, carni magre (preferibilmente bianche), yogurt bianco, mele (meglio cotte) e banane. Assolutamente da evitare i cibi grassi.

La terapia farmacologica deve anche in questo caso seguire l’andamento dei sintomi ed essere interessata alla loro riduzione.

Per ridurre febbre e dolori, ad esempio, è possibile assumere paracetamolo o ibuprofene, mentre per aiutare la digestione, proteggere le pareti intestinali, ridurre vomito e diarrea, è possibile assumere fermenti lattici.

I fermenti lattici, infatti, sono in grado di ristabilire e nutrire la flora batterica naturale dell’intestino, rafforzarla e aiutare perciò la digestione dei cibi, oltre che aumentare le difese immunitarie a combattere l’azione del virus.

Se i sintomi dovessero però persistere per troppo tempo o aggravarsi, a quel punto è fortemente consigliato rivolgersi al proprio medico.

Conclusioni

La gastroenterite virale, conosciuta come influenza intestinale o virus intestinale, è dovuta all’azione di più virus che attaccano l’apparato gastrointestinale, provocando così l’infiammazione.

Rientra nelle influenze stagionali in quanto quasi tutti i virus della categoria attaccano a cadenza stagionale, soprattutto d’inverno, ma in verità può colpire in qualsiasi periodo dell’anno, più facilmente i bambini.

La sintomatologia è tra le più fastidiose e il rischio più grande che può comportare è quello della disidratazione. Per questo è importante bere molto, durante il suo manifestarsi, e mangiare sano, leggero e spesso.

Per aiutare i sintomi, alcuni farmaci possono essere di grande aiuto, come ad esempio fermenti lattici o paracetamolo.