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Si può allattare durante una nuova gravidanza?

Il tuo bimbo è piccolo e prende il latte materno, e tu scopri di essere nuovamente incinta. Che fare? Meglio interrompere bruscamente l’allattamento o proseguire? Nelle prossime righe ti spieghiamo  quando e perché puoi continuare ad allattare in gravidanza.

Si può allattare in gravidanza

Ogni mamma, se se la sente, può continuare l’allattamento al seno anche durante una nuova gravidanza, e anzi, è raccomandato proseguire l’alimentazione esclusiva al seno almeno fino al sesto mese di vita.  Dal documento redatto nel settembre 2012 dal Ministero della Salute in collaborazione con la SIMP, Società Italiana di Medicina Perinatale e il TAS, Tavolo Tecnico Operativo Interdisciplinare, composto da professionisti dell’area sanitaria nei campi di ginecologia, ostetricia, pediatria e consulenza all’allattamento, si evince che “la SIMP ed il Tavolo Tecnico per la Promozione dell’Allattamento al Seno del Ministero della Salute ritengono che per la maggior parte delle donne la coesistenza di gravidanza ed allattamento al seno risulti sicura per madre, embrione, feto e lattante“, ovviamente ogni caso è a se ed eventualmente sarà il ginecologo di fiducia a consigliare una eventuale rinuncia, ma solo se sussistono delle condizioni in cui il proseguimento dell’allattamento mette a rischio la salute della mamma, del bambino che ha in grembo o del bambino che allatta. Nessun altro, ad eccezione della mamma e dello specialista, deve e può dire che questo sia giusto o sbagliato. Affidarsi ad un consulente sull’allattamento può aiutare a chiarire ogni dubbio.

Che cos’è l’allattamento in tandem

Hai sentito parlare di allattamento in tandem ma non sai cosa significa? Con il termine “in tandem” si intende quando la mamma allatta il neonato e il bimbo più grande contemporaneamente. Un momento di condivisione che racchiude non solo nutrizione, ma anche amore e coccole, dando numerosi benefici non solo ai piccoli ma anche alla mamma, che probabilmente avvertirà un po’ di stanchezza, ma che non risulta assolutamente nocivo ne pericoloso.  L’allattamento in tandem, tanto usato dalle nostre nonne e dalle famose “balie” che si occupavano di allattare figli altrui, è sfruttato anche quando la mamma ha dei gemelli e si presenta quindi l’esigenza di allattare contemporaneamente entrambi i neonati, oppure proprio quando all’arrivo del fratellino, non si è ancora concluso l’allattamento del primo figlio, optando appunto per l’allattamento in tandem.

I falsi miti di allattare in gravidanza

Si sa, la gravidanza è un momento particolare e delicato nella vita di ogni donna e per questo motivo, pare che le precauzioni non siano mai troppe, forse per questo si tende ad avere mille paure quando si tratta di continuare l’allattamento con il pancione o quando nasce l’ altro bimbo. Andiamo a scoprire insieme le paure più comuni che accomunano le mamme, e i falsi miti che ruotano intorno all’argomento dell’allattamento in gravidanza.

Le paure…

Spesso la futura mamma si domanda se continuare a dare il seno al proprio bambino, non causi un ridotto apporto di nutrienti al bimbo nel pancione; il Ministero della Salute, su questo punto ci tranquillizza, poiché -tranne casi particolari- la mamma ha un’alimentazione corretta e sana, e non si tratta in uno stato di malnutrizione. Altra paura comune, è quella di non dare sufficiente “nutrimento” al bambino allattato: se è vero che fino ai 6 mesi di vita l’allattamento materno è il nutrimento selettivo per tutti i neonati, è anche vero che oltre quest’età, il bambino deve iniziare l’alimentazione con i cibi solidi, e quindi lo svezzamento, che garantisce tutto ciò che serve per una crescita sana e corretta, per questo motivo la variazione della composizione del latte materno durante la gravidanza, non inciderà sulla crescita del bambino allattato.

Se il timore è che attraverso la suzione, si possano verificare contrazioni uterine e quindi ci sia la possibilità di un parto pretermine, a meno che non sussistano particolari condizioni di rischio, si può stare tranquilli, in quanto non esistono studi specifici che dimostrino una correlazione di rischio tra allattamento in gravidanza e parto prematuro.

…E i falsi miti

Intorno a questo argomento ruotano tante leggende metropolitane, una donna in gravidanza dovrebbe evitare di ascoltare i racconti delle amiche o i consigli non richiesti, che puntualmente mirano ad un terrorismo psicologico che più che risposte, da vita ad altre millemila domande. Non diamo peso all’amica che ci incute terrore raccontandoci della cugina che ha perso il bambino perché ha continuato ad allattare il primo figlio! Probabilmente la persona in questione è stata tanto sfortunata, e sicuramente aveva dei problemi legati alla gestazione che non sono stati scoperti e gestiti per tempo. Lasciamo perdere la suocera che ci accusa di “non far crescere il piccolo nella pancia”,  se la nostra alimentazione è sana ed equilibrata, e la crescita del piccolo alle ecografie risulta regolare, non esiste nessun motivo per preoccuparsi. E se ad accanirsi contro l’allattamento è proprio la ginecologa, che appena le viene comunicata la gravidanza, ci dice di interrompere l’allattamento, come dobbiamo comportarci? Se abbiamo una storia pregressa di aborti, minaccia di aborto o minaccia di parto prematuro, o soffriamo di patologie, potrebbe avere il giusto timore che l’allattamento influisca negativamente sul progredire della gestazione, ma se siamo in salute e non sussiste nessun problema, possiamo continuare con serenità.

Allattare in dolce attesa

Se la futura mamma non ha problemi di salute e la gravidanza procede in modo fisiologico, ossia senza complicazioni e senza problematiche, si può approfittare del periodo dei 9 mesi per godersi un po’ di più il primogenito. L’arrivo del fratellino, porterà uno stravolgimento del quotidiano, e approfittare del momento dell’allattamento per concedere una coccola esclusiva al piccolo, farà bene alla mamma e al bebè. L’allattamento infatti, come tutte ben sappiamo, non è soltanto “nutrizione”, ma anche amore, consolazione, coccola. Spesso infatti, il bambino cerca il seno della mamma quando è stanco, quando ha male per i dentini che stanno spuntando, quando è infastidito per qualche linea di febbre, e allora, se tutto procede bene, perché rinunciare?

Continuare al allattare potrebbe nuocere alla mamma?

A meno che la mamma soffra di particolari patologie, o siano insorti dei problemi legati alla gravidanza che mettono dei rischi, se essa conduce una vita “normale”, mangia bene e sano, riposa, e rispetta le indicazioni dello specialista, non c’è nessuna controindicazione e non esistono rischi che questo le possa in qualche modo nuocere. Il corpo di una donna è stato “costruito ad oc”, una mamma in salute può portare avanti una gravidanza e contemporaneamente allattare l’altro figlio, e dopo la nascita, allattarli entrambi contemporaneamente. Un occhio di riguardo in più e qualche ora di riposo saranno sufficienti per fare riacquistare le forze perse durante questi momenti.

Il peso del bambino

Se nei paesi sottosviluppati capita frequentemente che durante l’allattamento in tandem, il peso del bambino appena nato e del fratellino, risulti sostanzialmente ridotto e inferiore, rispetto agli altri bambini della stessa età presi in esame, nel nostro paese è molto difficile che si verifichi. La mamma generalmente parte da un peso normale, e quando si verificano delle carenze, normalmente il problema si risolve con degli specifici integratori appositi per le gestanti, praticamente inesistenti nei paesi sottosviluppati. Inoltre a differenza dei paesi sottosviluppati, nelle nostre tavole, risulta normale il consumo quotidiano di pasti completi, e salvo il periodo delle nausee, vive ancora la cultura di “mangiare per due”, sicuramente inesistente in quei paesi che non sono in grado di garantire neanche il minimo indispensabile. Fortunatamente, trovandoci in un paese sviluppato, non dobbiamo assolutamente avere questo tipo di timore, e anzi goderci il momento con il nostro o i nostri piccolini.