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meditazione creativa multidimensionale

Cos’è la nuova tecnica di meditazione creativa multidimensionale

Meditare fa bene alla salute. Tutti dovremmo ritagliarci un po’ di tempo ogni giorno per poter fare un po’ di sana meditazione e ritrovare il contatto più profondo con noi stessi. E al tempo stesso con il mondo (e le persone) che ci circonda. Ognuno deve trovare la sua strada e oggi vogliamo raccontarti di una nuova modalità, una nuova tecnica di meditazione creativa multidimensionale.

Si chiama il passo della sosta ed è un libro che spiega come funziona questa nuova modalità di meditazione creativa. Il ricavato della vendita sarà devoluto in beneficenza, un motivo in più per approfondire la questione e magari regalare il libro anche ad altre persone, per invitare altre persone a meditare, iniziando magari da questa tecnica che è nata durante il lockdown.

Tutto ha avuto inizio, infatti, durante la pandemia da Covid, che ci ha spinto a rallentare e a riscoprire nuovi ritmi e nuovi passi, appunto. Un periodo di tempo sospeso in cui abbiamo dovuto imparare a “so-stare”, per poi ricominciare a vivere più forti e propositivi di prima.

meditare
Fonte foto da Pixabay

Come funziona la tecnica di meditazione creativa multidimensionale

Come spiegato nel libro di Caterina Schiappa, si tratta di un metodo che si sviluppa con 365 passi, uno pe ogni giorno dell’anno. Ogni passo aiuta le persone a scoprire e coltivare la propria unicità, dando al tempo stesso una mano a rendere concrete quelle idee che spesso affollano la nostra testa.

Se pensi che per meditare tu abbia bisogno di molto tempo, in realtà ti basta trovare 3 minuti ogni giorno, per poter seguire i consigli dell’autrice e riscoprire nella lettura, nella scrittura e nella creatività le armi più potenti a nostra disposizione per liberare la nostra anima. Ogni passo ci rende più sicuri di noi stessi, tanto da volerlo gridare al mondo intero.

Fonte foto da Pixabay

Il metodo, che come d etto precedentemente è nato nel lungo lockdown che ci ha costretto a cambiare abitudini, è stato sviluppato per combattere il fenomeno del negative bias, per rendere vivo un tempo che pareva infinto ed eterno, ma che così è diventato produttivo e utile, perché ha permesso all’autrice di coltivare la propria unicità. Strada che ora “la ragazza della panchina” ci invita a percorrere per scoprire i benefici di questo tipo di meditazione.