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Disciplina giapponese: 8 consigli affinché i tuoi figli siano obbedienti e responsabili

Disciplina giapponese, avete mai pensato di usarla con i vostri figli? Sono tanti i metodi educativi che arrivano un po’ da ogni parte del mondo. Se abbiamo spesso sentito parlare del metodo danese per crescere bambini felici, ecco che dal paese del Sol Levante ci arrivano dei consigli preziosi per avere figli obbedienti e assolutamente autonomi.

Guardando al Giappone, infatti, sono tante le differenze che vediamo con il nostro paese, anche per quello che riguarda il modo di crescere i propri bambini. È comune vedere bambini anche piccoli che vanno a scuola da soli e prendono i mezzi pubblici senza l’aiuto di adulti. O che sanno prendersi cura di se stessi a casa anche in assenza dei genitori. Come fanno a essere così autonomi anche quando sono giovanissimi?

Crescere i figli
Fonte Pixabay

Come funziona la disciplina giapponese

Si parte dal presupposto che i bambini devono abituarsi a prendersi cura di loro stessi fin dalla più tenera età. E a prendersi le proprie responsabilità, anche se sono molto piccini. Le famiglie italiane sono considerate iper protettive e le mamme un po’ troppo chiocce, sempre pronte a sollevare da compiti e responsabilità i loro figli. Invece devono conoscere quali sono le cose che ci aspettiamo da loro e anche i bambini più piccoli devono contribuire in famiglia come possono.

Grazie al metodo giapponese farsi obbedire dai figli non è difficili, perché crescono sapendo qual è il loro ruolo in famiglia e sanno sempre quello che devono fare. Niente urla per mettere a posto la cameretta o per aiutare con le faccende di casa, perché conoscono bene i loro compiti per dare una mano. Le famiglie giapponesi crescono bambini che da grandi non saranno irresponsabili, perché sono a conoscenza di tutto quello che ci si aspetta da loro. E i bambini diventano adulti ascoltando i genitori, portando rispetto e non tirandosi mai indietro di fronte alle loro responsabilità.

Famiglia felice
Fonte Pixabay

Come crescere i figli con l’educazione giapponese

I genitori giapponesi hanno dei consigli per i colleghi del resto del mondo:

  1. I bambini crescono con una routine che è fondamentale per scandire ogni momento della giornata. Loro sanno quando è ora di andare a dormire o di svegliarsi, sanno perché è fondamentale rispettare gli orari e non si lamentano. I bambini in questo modo si responsabilizzano, perché sanno che a ogni ora corrisponde un compito che devono fare. Interiorizzano quello che ci si aspetta da loro, tanto che nessuno deve ricordare niente in casa.
  2. I genitori giapponesi non usano mai frasi negative, perché influenzano in maniera non positiva il comportamento dei bambini. Bisogna essere sempre propositivi e cercare di spiegare le cose ai più piccoli in maniera tale che possano reagire in maniera positiva.
  3. I genitori assegnano fin dalla più tenera età compiti ai loro figli, in base ovviamente alla loro età. Man m ano che crescono questi compiti diventano più difficili e articolati. Da piccini devono sapersi lavare i denti, rifare il letto e mettere in ordine la cameretta. Da grandi possono aiutare in casa lavando i piatti o portando via la spazzatura.
  4. Inoltre i genitori spiegano continuamente perché fare i compiti assegnati è importante. Perché è fondamentale prendersi cura di se e aiutare gli altri. Così non faranno il loro dovere solo per non sentire urlare mamma e papà, ma perché sono consapevoli che quei gesti servono davvero.
  5. Non dobbiamo poi dimenticare che i genitori giapponesi trascorrono molto tempo con i figli. Le mamme stanno a casa con loro fino ai 3 anni.
  6. Non bisogna dimenticare le ricompense, non oggetti o soldi, ma gratificazioni e frasi di incoraggiamento che possano spingere i bambini a fare sempre meglio.
  7. In casa tutti devono dare il buon esempio e devono contribuire a fare in modo che tutto vada secondi i piani.
  8. Ci vogliono pazienza e costanza, ma il segreto è nella routine da imparare giorno dopo giorno.

Pronti a responsabilizzare i bambini anche piccoli?