Mamma Sto Bene!
bimba dormiente mano

Incubi notturni, cosa fare per aiutare il bambino

Il vostro bambino si sveglia nel cuore della notte con pianti e grida disperate? Di sicuro si può trattare di incubi.

Incubi: cosa sono e perché si manifestano

Gli incubi sono un fenomeno piuttosto comune nei bambini e si verificano nella fase REM del sonno. Cosa fare in questo caso, quando il vostro bambino si sveglia in reda al panico, ricordando alla perfezione le immagini che lo hanno così tanto spaventato? Naturalmente ci può essere la paura di riaddormentarsi per il conseguente terrore di rivivere quelle sensazioni orribili. A cosa possono essere legati questi incubi e, soprattutto, come ci si deve comportare in questo caso per aiutare il nostro bambino?

Innanzitutto, la prima cosa da fare in questi casi è naturalmente stargli accanto e quando si addormenta, cercare di non svegliarlo. Soprattutto bisognerebbe che abbia una routine giornaliera che gli consenta di andare a dormire rilassato e senza nessun tipo di angoscia; queste sono le basi per favorire una qualità del sonno migliore. Di per sé, infatti, c’è da dire che gli incubi non costituiscono una vera e propria patologia e spesso e volentieri si trattano meramente di proiezioni delle paure del bambino. Fino ai quattro anni, infatti, i bambini non sono capaci di distinguere la realtà dal sogno e dunque fare un incubo può essere un’esperienza davvero traumatica! Dunque, tornando a noi, come abbiamo già detto l’incubo non costituisce una patologia ma può dare vita ad altre forme di patologie come l’insonnia o il pavor nocturnus (attacchi di panico notturni).

Incubi ed attacchi di panico notturni, facciamo attenzione a distinguerli

Il pavor nocturnus si distingue dai normali incubi per la presenza di segnali che possono destare una certa preoccupazione e che sono assimilabili agli attacchi di panico. Si manifestano più nei bambini che negli adulti e tra i sintomi possiamo trovare:

  • risveglio improvviso e traumatico
  • urla
  • pianti
  • difficoltà respiratore (affanno, difficoltà ad inspirare)
  • tachicardia
  • iperventilazione
  • pallore
  • tono muscolare aumentato
  • rigidità nei movimentio

Per questa patologia, comunque, è stata riscontrata un’importante componente genetica. Infatti, se i familiari hanno sofferto di alterazioni del sonno o terrori notturni, i lbambino può avere dei fattori di rischio in più che porta allo sviluppare il disturbo. Oltre ala componente genetica inoltre, la presenza di altre patologie come reflusso gastroesofageo, asma, apnee notturne e via discorrendo può contribuire all’insorgere dei terrori notturni. Nei soggetti con predisposizione al pavor nocturnus è strettamente in contatto con il modo in cui il bambino conduce la sua quotidianità. In causa di forti stress e, appunto, la presenza di predisposizioni familiari si può iniziare a sviluppare questa patologia. Dunque bisogna rivolgere una particolare attenzione a quello che è lo stato emotivo del proprio bambino.

Quali sono gli incubi più ricorrenti nei bambini

Come dicevamo, gli incubi sono un modo che ha il cervello di proiettare le proprie ansie e le proprie paure, diversamente dai sogni che più generalmente sono proiezioni di desideri. Gli incubi sono in un certo senso un modo inconscio di rappresentare ciò che avviene nella vita reale. Ma vediamo un po’ assieme quali sono gli incubi più ricorrenti nei bambini!

  • Incubi in cui si teme di cadere: spesso in incubi del genere viene a rappresentarsi una mancanza di equilibrio che può avere radici strettamente emotive. Il piccolo in questo caso potrebbe sentire di non avere sotto controllo la propria realtà, soprattutto se vive situazioni particolarmente stressanti in quanto non riesce a sentire un senso di stabilità e non ha punti di riferimento solidi Ciò può accadere per i motivi più disparati, qualora ci sia un mutamento nella propria routine quotidiana, sia che abbia una quotidianità troppo brusca e piena di cose da fare – magari non adatta ai bisogni psico-fisici di un bambino piccolo – o più generalmente quando vive in una situazione precaria;
  • Incubi con insetti o parassiti: sognare cose tipo scarafaggi o vermi nel letto, possono essere legati ad esempio a cambiamenti inaspettati nella vita del soggetto, come traslochi o separazioni dei genitori.
  • Incubi con i mostri: sono tra gli incubi più diffusi. Quante volte, nei film, abbiamo assistito ai bambini che vanno in camera da letto dei genitori a chiedere conforto perché hanno sognato che ci siano mostri sotto al letto, oppure nell’armadio? Ebbene, anche questi sogni hanno un fondamento psicologico. Infatti, i mostri spesso sono la trasfigurazione di una figura adulta dal comportamento piuttosto rigido o aggressivo, che sia essa un genitore o un insegnante.

Cosa possono fare i genitori

In quest’ottica, forse gli incubi non potranno mai scomparire del tutto (infatti, ricordiamo che degli incubi non ci si può liberare! Occorrono nella vita, sono naturali). Ma potremmo vedere come affrontare questa situazione con i nostri bambini per comprendere come affrontare al meglio gli incubi ricorrenti che possono portare alle patologie del sonno.

In caso di incubi che occorrono più di una volta a settimana o pavor nocturnis, possiamo correre ai ripari in questo modo:

  • possiamo mantenere un corretto ciclo del sonno ossia mantenere ritmi del sonno regolari, come l’andare a dormire sempre alla stessa ora e garantire un quantitativo di ore di sonno regolare nel bambino.
  • ridurre lo stress quotidiano, infatti come abbiamo visto lo stress emotivo può essere un fattore di rischio in questo caso.
  • nel caso in cui vi accorgiate che vostro figlio stia avendo un incubo, abbiate cura di non svegliare il bambino durante un episodio del genere. Bisognerebbe in questo caso provare a tranquillizzare il bimbo utilizzando un tono di voce basso e accarezzandolo con dolcezza.
  • sembrerà controproducente, ma non bisogna raccontare per filo e per segno al bambino cosa è successo durante la notte perché potrebbe spaventarsi ulteriormente e quindi iniziare a soffrire di insonnia, rifiutarsi di dormire ecc.
  • evitare che il bambino abbia attorno a sé oggetti contundenti con i quali possa farsi male durante il sonno o gli episodi di attacchi di panico;

Bisogna comunque rimanere molto presenti nella vita del proprio bambino, dunque, proteggerlo e fornirgli un adeguato supporto psicologico e vedrete che gli episodi di sonno interrotto dagli incubi diventeranno sempre meno ricorrenti. Certo, se invece dovessero continuare ad intensificarsi, sarà meglio rivolgersi ad uno specialista.

Buona nanna!