Mamma Sto Bene!
Madre disperata costretta ad alimentare il figlio

Madre disperata costretta ad alimentare il figlio di 13 anni che non vuole lasciare i videogiochi

Lilybeth Marvel è una mamma che è letteralmente disperata. Suo figlio di 13 anni è dipendente dalla tecnologia. Non riesce a staccarsi dal computer e dai videogame. E non è un caso isolato. La nuova generazione, infatti, deve affrontare un problema psicologico non indifferente, come quello della dipendenza da uso eccessivo di dispositivi tecnologici ed elettronici. Gli adolescenti, come il suo, passano ore e ore davanti a uno schermo senza mai fermarsi. E lei è costretta ad alimentarlo a forza se non vuole che muoia.

Lilybeth Marvel ha deciso di raccontare al mondo intero la storia di suo figlio tredicenne. Il ragazzino trascorre gran parte della giornata a giocare ai videogame. Non lascia la sua postazione per nessuna ragione al mondo. Per questo la madre gli deve dare da mangiare e da bere. Lilybeth Marvel non sa più cosa fare per farlo uscire da quella condizione, per fare altro nella vita. Arriva addirittura a non andare in bagno, a non mangiare e non vuole nemmeno andare a scuola, perché non può giocare con il suo pc.

Dipendenza da computer
Fonte YouTube Daily Mail

Lilybeth Marvel ha pubblicato delle immagini scioccanti che hanno fatto brevemente il giro del mondo. Ma lei non è l’unica madre che deve fare i conti con le nuove dipendenze. Perché se da un lato la tecnologia può aiutarci, dall’altro, se non usata in maniera corretta, può diventare una droga. E smettere è praticamente impossibile.

13 anni
Fonte YouTube Daily Mail

La donna ha deciso di pubblicare la sua storia perché non sa più come fare. Suo figlio è un tossicodipendente e il computer e i videogame sono diventati la sua droga. Molti i commenti offensivi nei suoi confronti e nei confronti del ragazzino, mentre altri si sono rivelati un po’ più comprensivi verso la mamma, forse perché conoscono bene la situazione.

Fonte YouTube Daily Mail

Una storia che fa letteralmente venire i brividi. E che spinge a riflettere come si può intervenire per aiutare tanti giovani che, come il protagonista di questa storia, stanno letteralmente buttando via la loro vita.