Mamma Sto Bene!
marito che non aiuta

Mio marito non mi aiuta con i figli, cosa fare?

Adesso diamo la risposta ad una tua domanda molto importante: “mio marito non mi aiuta con i figli, cosa posso fare?”

Esatto, siamo qui per darti una visione approfondita di quello che passa per la testa del tuo compagno quando ogni giorno tu ti ritrovi fin troppo coinvolta nella nuova vita da mamma tra faccende domestiche e pannolini da cambiare mentre lui poltrisce amabilmente sul divano davanti al televisore.

Sei stanca di dover fare tutto da sola mentre tuo marito non si prende cura di nulla? 

Ti è mai capitato di pensare a tuo marito come ad un altro dei figli di cui devi prenderti cura? Se la risposta è sì, non c’è niente di cui rallegrarsi perchè la situazione è davvero triste. Infatti anche se è comprensibile che alcuni mariti siano completamente disimpegnati nella sfera che riguarda i doveri domestici, questo non significa che l’arrivo di un figlio rappresenti un grande cambiamento solo per te.

Speriamo che queste riflessioni riescano a promuovere alcune conversazioni utili tra te e il tuo coniuge in modo da poter ristabilire un equilibrio sano e a farvi sentire entrambi impegnati e coinvolti come coppia e come genitori.

Perché il papà non sempre si sente coinvolto?

Secondo alcuni studi recenti più una moglie chiede esplicitamente un impegno pratico, più il marito si ritira. E’ una dinamica psicologia per cui se chiedi di cambiare il pannolino al piccolo, tuo marito la prenderà come un’imposizione (ma attenta mamma, questa dinamica funziona anche al contrario nella vostra routine di coppia). L’unico modo per fargli fare delle cose senza che prenda queste tue richieste come un obbligo da cui fuggire è inserire l’elemento emozionale.

Che cosa significa? Vuol dire renderlo partecipe del fatto che il suo aiuto ti farebbe stare meglio e ti permetterebbe di avere tempo per fare altre cose o da dedicare a te stessa. Ma c’è anche un secondo livello emozionale da non sottovalutare, tuo marito deve capire che anche lui ha bisogno di instaurare un rapporto con il bambino, che è bello e che è qualcosa di unico. Essere padri non significa solo portare un bambino alle partite da calcio quando ha cinque anni o fare battute con degli adolescenti a pranzo la domenica. Essere padre è una fantastica avventura che inizia subito con i primi biberon e i pannolini da cambiare, le nottate insonni e quei sorrisi bellissimi di un piccolo bambino pieno d’amore da dare al suo papà e alla sua mamma.

I neo papà spesso si sentono esclusi dallo sviluppo del legame madre-bambino. Alcuni uomini rispondono estraniandosi dalla vita familiare, altri incanalano il loro bisogno di coinvolgimento le loro energie nel bambino, altri ancora si allontanano progressivamente dal binomio madre-bambino. I padri che si ritirarono sono individui più sensibili, particolarmente incentrati su sé stessi e non sempre hanno una mentalità aperta o percettiva. Tu puoi aiutare tuo marito e fargli capire che il suo ruolo è importantissimo e che la mamma e il papà rivestono due parti essenziali della vita del bambino che è appena nato. Ognuno dei due può portare una parte specifica di sé stessi nella vita che sta crescendo e insieme costituiscono un fronte unico per proteggere la loro famiglia e il piccolino che hanno davanti.

La mamma che non vogliono coinvolgere il marito

Hai mai sentito parlare di gatekeeping materno? E’ il nome con cui gli psicologi comportamentali definiscono le azioni delle mamme che scoraggiano o limitano il coinvolgimento del padre nella cura dei figli.

Un maggiore coinvolgimento del padre nella vita dei bambini è spesso associato a benefici sia per i genitori stessi che per i bambini ed ecco dunque che questo senso di custodia materna risulta inutile. Alcune madri nel tentativo di mantenere il loro primato come forza creatrice e femminile, finiscono per monitorare e limitare il livello di coinvolgimento del marito e il tipo di interazione che dovranno avere nella cura dei figli.

Questo è più comune tra le madri che sono intrappolate tra le ideologie del ruolo di genere e può diventare una tensione costante anche pericolosa per la costruzione di una famiglia equilibrata e formata da persone che si stimano e supportano a vicenda con amore.

Quindi, guarda nella tua vita e chiediti, come stai risolvendo questa tensione tra l’essere una mamma che vuole tenere tutto sotto controllo e una mamma che vuole vivere in una famiglia serena dove tutti sono coinvolti nella gestione dei momenti più importanti? Se lo fai spingendo fuori tuo marito, questa è una strategia che non funzionerà mai sul lungo termine e che rischia di procurarti tanti momenti di stress e rabbia repressa nei confronti del tuo partner.

Cosa aiuta i mariti a impegnarsi di più con i figli?

Innanzitutto, devi essere disposta a condividere le faccende domestiche e la cura del bambino con tuo marito. Sappi che dovrai essere disposta a invitarlo, a spiegargli moltissime cose e a mantenere sempre la pazienza (o quasi).

Insieme a tuo marito considera la possibilità che si prenda a lavoro un congedo più lungo per essere più coinvolto nella cura del piccolo dopo la nascita. Gli studi dimostrano che i padri hanno continuato a essere più coinvolti quando i bambini erano più grandi se prendevano un congedo più lungo dopo la nascita e aiutavano con i pannolini e tutte le altre cose dei primi mesi.

Altra cosa importante da considerare: lavora sul tuo matrimonio. Migliore sarà la vostra comunicazione, più forte sarà la tua intimità e maggiore sarà la tua soddisfazione coniugale, maggiore sarà anche il suo coinvolgimento. Le coppie che stanno bene hanno un senso di solidarietà più profondo.

Gli uomini devono uscire dallo stereotipo della divisione dei ruoli che vedono la donna come l’angelo del focolare. La casa è di tutte le persone che la abitano, maschi o femmine che siano. L’uomo che aiuta la moglie nelle faccende di casa e di cura della famiglia in realtà aiuta sé stesso a vivere bene e meglio perché anche lui è parte integrante di quella casa e di quella famiglia.

Una cosa fondamentale è che tuo marito oltre ad apprezzare l’ordine viva anche il disordine, ricordati che tu come donna non devi mai giustificarti delle tue pseudo-mancanze e se tuo marito lamenta l’assenza della camicia stirata o delle lenzuola cambiate nel letto è giusto invitarlo con educazione a dare una mano.