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Marito non scollega la moglie dal supporto vitale

Marito non scollega la moglie dal supporto vitale: dopo 2 mesi la mamma di 3 bambini si sveglia

Zach Carver non si era rassegnato a perdere la sua Autumn, anche se i medici avevano detto che le speranze erano praticamente zero. Il marito non scollega la moglie dal supporto vitale che la tiene in vita, dopo il ricovero d’urgenza in terapia intensiva. Dopo 2 mesi la donna, mamma di 3 bambini, uno dei quali appena nato, si sveglia. E fa ritorno dalla sua famiglia, che non aspettava altro che riabbracciarla.

Marito non scollega la moglie dal supporto vitale
Fonte foto da Facebook di Zach Carv

Zach e Autumn Carver erano felici. Erano i genitori di due splendidi bambini e lei stava per dare alla luce il terzo figlio. A un certo punto, però, la donna si è ammalata improvvisamente e i medici l’hanno dovuta sottoporre a un parto cesareo d’emergenza, per far nascere il terzo figlio della coppia.

Il bambino è nato sano, mentre la mamma è stata ricoverata d’urgenza in terapia intensiva dopo il parto. I medici dissero subito a Zach che le speranze di sopravvivenza della moglie erano pari allo zero. Ripensando a quei momenti, l’uomo dice che sicuramente quello è stato il giorno peggiore della sua vita. Lui, però, non ha voluto mollare, affidandosi alla fede e andando contro il parere dei medici, non staccando la spina.

Zach e Autumn Carver
Fonte foto da Facebook di Zach Carv

Ho detto ai medici che non me ne sarei andato da qui senza Autumn. Ho pregato tutto il tempo. Ogni secondo. Non riesco a spiegarlo, sapevo solo che sarebbe sopravvissuta.

Zach vegliava accanto al letto della moglie ogni giorno. La sera tornava dai suoi figli, due bambine e l’ultimo nato, Huxley, che vivevano in quel periodo con i nonni. Il tempo passava, ma Autumb non migliorava: aveva infezioni multiple, soffriva di anemia e ha dovuto affrontare anche un arresto cardiaco. Dopo due mesi, i medici hanno suggerito di togliere il supporto vitale, per permettere alla donna di spegnersi serenamente. Ma Zach non ha voluto.

Famiglia Carver
Fonte foto da Facebook di Zach Carv

Mi sedevo con lei e pregavo. Andavo in giro per i corridoi o mi sedevo in sala d’attesa. Pregavo Dio di tenerla in vita, di farle superare le probabilità. Io ho bisogno di lei, i bambini hanno bisogno di lei.

Zach non ha mai smesso di pregare e ha chiesto sui social ad altre persone di unirsi a lui. Milioni di persone, come racconta l’uomo, hanno iniziato a pregare per la sua famiglia. A inizio ottobre, i primi segnali di miglioramento. I medici tolgono la sedazione per permettere al neonato di vedere la mamma. Poi un chirurgo toracico propone una terapia per evitare un trapianto. E poche settimane dopo, Autumn è tornata a casa, guarita e grata della vita.