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Partorire un maschio è più doloroso

Partorire un figlio maschio è più doloroso?

Lo sapevi che partorire un figlio maschio è più doloroso che partorire una figlia femmina. Non è solo la sensazione delle mamme di piccoli maschietti, che lamentavano più dolore delle mamme di piccole femminucce. Ma quello che è emerso da uno studio spagnolo condotto dall’Università di Granada in collaborazione con l’ospedale Clinico San Cecilio. Studio che poi è stato pubblicato sulla rivista mensile Pediatric Research.

Gli esperti hanno condotto una ricerca coinvolgendo 57 donne partorienti sane. 27 di queste hanno dato alla luce dei figli maschi. Mentre le restanti 29 hanno dato alla luce delle figlie femmine. Gli scienziati hanno esaminato tutto i parti e hanno prelevato anche dei campioni di sangue, arrivando alla conclusione che le mamme che avevano appena avuto delle bambine avevano sofferto di meno rispetto alle altre.

Nel sangue di chi aveva dato alla luce una femmina gli studiosi hanno scovato concentrazioni maggiori di antiossidanti, utili durante il parto.

maschi causano travagli più dolorosi
Fonte foto da Pixabay

I figli maschi causano travagli più dolorosi

Per i ricercatori i livelli di stress e di paura durante il travaglio sono gli stessi per tutte le mamme. Ma chi sta per partorire figlie femmine possono sperimentare in poco tempo una diminuzione della sensazione di dolore. Così possono recuperare meglio, calmarsi e non essere troppo tese. E tutto questo aiuta molto durante il travaglio, prima, e durante il parto, poi.

Anche le figlie femmine al momento della nascita risultano meno stressate come le loro madri, rispetto ai bambini e alle loro mamme. Quello che è emerso anche dalla ricerca è che le donne che hanno partorito una femmina subiscono danni minori alle biomolecole e hanno un processo infiammatorio più lieve durante il travaglio, rispetto a chi appenderà invece un fiocco azzurro fuori dalla porta della stanza di ospedale.

fiocco azzurro
Fonte foto da Pixabay

La ricerca dimostra che potrebbe esistere un nesso tra il sesso del nascituro e i processi ossidativi e infiammatori sperimentati dalle donne, ponendo le basi per ulteriori studi sui rischi, sulle malattie, sulle speranze di vita.