Mamma Sto Bene!

Prendersi cura di un bimbo di 2 anni è più impegnativo di un neonato

Quando si diventa genitori tutte le attenzioni e le cure sono dirette verso il nuovo arrivato. Gli equilibri familiari si devono riformulare in base alle esigenze del neonato, fame e sonno principalmente. Inizialmente può sembrare una sfida ardua quella di crescere un neonato, soprattutto perché non sapendo parlare non si può sapere subito quale sia la cura di cui hanno bisogno.

foto pixabay

Tendenzialmente i neonati piangono per fame o per eccessiva stanchezza, quindi devono essere cullati. Ma quante volte è capitato di ritrovarsi di fronte al pianto del piccolino senza sapere cosa fare? All’inizio è normale, ci si deve conoscere da entrambe le parti e prendere le giuste misure.

foto pixabay

Poi pian piano nel tempo si stabilisce un rapporto saldo e complice e sicuramente la comprensione migliora. Spesso i genitori fanno però l’errore di pensare che la fatica fisica e la stanchezza diminuirà una volta che i bambini crescono.

Sicuramente alcuni aspetti miglioreranno, come il dormire la notte. I bambini di 2 o 3 anni hanno un sonno più continuativo rispetto al neonato. Ma ci sono dei lati che spesso non vengono presi in considerazione. Crescendo il bambino comincia a forgiare il suo carattere ed ecco che arriva la prima fase della ribellione. I famosi NO. Intorno ai 2 anni comincia quel momento che si chiama terrible two, dove i bambini realizzano di essere entità separate dai genitori e vogliono affermare la loro personalità.

foto pixabay

Per i genitori è una sfida continua e giornaliera. La stanchezza diventa mentale perché avere a che fare con una costante opposizione può essere snervante. C’è da dire poi che una volta che i bambini sono più autonomi nel camminare maggiore sarà il pericolo. Quindi bisogna ancor di più sorvegliare su di loro.

foto pixabay

Vogliono esplorare il mondo circostante e gli spazi più nascosti. Per non parlare poi di tutto quello che potrebbero ancora ingurgitare perché ancora sono in una fase in cui la curiosità viene esplicitata attraverso la bocca.

Insomma, avere a che fare con un bambino di 2 o 3 anni è sicuramente molto più impegnativo rispetto a un neonato.