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tra lavello lavabo e lavandino

Qual è la differenza (che forse non conosci) tra lavello lavabo e lavandino

Lavandino, lavello, lavabo, tanti nomi per un unico componente della casa che alla fine serve allo stesso scopo, ma che viene chiamato in modo diverso a seconda della sua collocazione. Spesso nel linguaggio parlato e anche scritto usiamo termini a sproposito, non considerando che ogni parola ha il suo significato ben preciso. Sarebbe bene conoscere la differenza tra lavandino, lavello e lavabo per capire a cosa ci stiamo esattamente riferendo.

La domanda è una di quelle semplici, che potrebbero farci anche i bambini, ma che in realtà nasconde delle insidie. Si è soliti pensare che si tratti di sinonimi, ma non è del tutto vero: esistono delle differenze sostanziali tra i termini che è bene conoscere soprattutto se dobbiamo fare un nuovo acquisto, chiedere una riparazione o semplicemente usare la lingua italiana in modo corretto.

Cos'è il lavello
Fonte foto da Pixabay

Cos’è il lavello

Il lavello è un termine che indica una vasca dotata di rubinetto per avere acqua corrente e di uno scarico per poterla svotare comodamente. Il lavello è un lavatoio più piccolo e meno profondo, di solito si trova all’interno dei bagni e delle lavanderie, per lavare ad esempio il bucato a mano. Indica anche il contenitore presente nelle camere d’hotel dove non c’è un bagno dedicato, ma solo uno in comune magari in corridoio. Oggi il termine indica principalmente la “vasca” posizionata in cucina, che un tempo si chiamava acquaio.

Cos’è il lavandino

Lavandino e lavello sono spesso usati come sinonimi. Secondo il dizionario De Mauro è una “vaschetta agganciata al muro o sorretta da un basamento, alimentata da acqua corrente e provvista di una conduttura di scarico, collocata nella stanza da bagno o da letto per la pulizia personale, in cucina per usi domestici, o in laboratori“. Quindi un termine che incorpora un po’ tutti gli altri.

Cos'è il lavandino
Fonte foto da Pixabay

Cos’è il lavabo

Lavabo è un termine spesso riconducibili a vasche di purificazione di tipo religioso. Il dizionario De Mauro ci spiega: “prima della riforma liturgica, cerimonia che faceva parte dell’offertorio, durante la quale il sacerdote si lavava simbolicamente le mani recitando gli ultimi sette versetti del salmo”. Il lavabo è diventato quindi il termine per indicare il luogo in bagno dove non si lavano le cose, ma riservato al lavaggio delle mani principalmente. Quindi il lavabo è il sanitario che si trova in bagno (oltre che avere ancora valenza religiosa).