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Quanti parti cesarei si possono fare? Rischi e consigli

Il momento del parto è sempre un’incognita sulla riuscita. Fino alla fine si cerca di far partorire la donna naturalmente, ma possono sopraggiungere delle situazioni di pericolo per la mamma o per il bambino e quindi il dottore reputerà opportuno procedere con un taglio cesareo.

Questo tipo di parto è un intervento chirurgico a tutti gli effetti e la convalescenza richiede tempo e riposo. Quando una donna viene sottoposta al taglio cesareo i dubbi sono tanti. Potrò in futuro fare un parto naturale? Dopo quanto tempo potrò rimanere incinta? Quanti parti cesarei potrei avere? Vediamo di rispondere ad alcune domande.

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Innanzitutto dopo aver subito un taglio cesareo si può assolutamente provare a fare un parto vaginale, che si chiama in questo caso VBAC. Ovviamente deve essere il medico a dare il consenso. Devono esserci tutte le condizioni di salute necessarie per tentare un parto naturale, ma se la gravidanza procede bene e il corpo della donna reagisce positivamente nessuno può vietare il VBAC. Secondo i dati della Società Generale di Ostetricia e Ginecologia (SEGO), un parto vaginale di successo è possibile nel 72-76% delle donne con un precedente taglio cesareo.

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Invece per quel che riguarda il numero massimo di tagli cesarei a cui la donna si può sottoporre, la maggior parte dei professionisti lo stima a tre. Per evitare l’insorgere di altri problemi, in linea di massima tutti i dottori sconsigliano un quarto taglio. Ogni donna però può assumersi tutti i rischi di tagli cesarei ripetuti.

Aline Suelen Santos
Fonte foto da Pixabay

E a proposito di rischi i più comuni problemi nati da più parti effettuati con taglio cesareo sono:

rottura uterina: è una delle complicanze più gravi perché può comportare la morte della madre o del feto.

complicanze placentari: a causa dei ripetuti tagli cesarei i tessuti si indeboliscono notevolmente e la placenta potrebbe risentirne. In questo caso potrebbe attaccarsi o impiantarsi in modo anomalo nell’utero, aumentando il rischio di parto prematuro.

adesioni: sono simili a cicatrici e potrebbero colpire non solo l’utero ma anche i muscoli addominali, il tessuto connettivo o gli organi vicini.

E’ sempre bene ovviamente affidarsi al proprio ginecologo. Solo lui saprà dare i consigli adeguati ad ogni donna.