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Bambole per madri che hanno subito una perdita: una donna cerca di aiutarle

Bambole per madri che hanno subito una perdita: una donna cerca di aiutarle

Karen Elliott è una donna che ha deciso di dare una mano a chi ha subito un lutto così grande da non poterlo superare in altro modo. Lei realizza bambole per madri che hanno subito una perdita, che hanno perso il loro bambino, magari mentre era ancora nel grembo materno, e che non riescono ad andare avanti. Lei chiede a chi non è d’accordo con la sua idea di astenersi da giudizi inutili.

Bambole per madri che hanno subito una perdita: una donna cerca di aiutarle

Karen Elliott è una donna di 46 anni che crea bambole reborn, usando capelli umani e profumandole come se fossero bambini veri. Una moda che ha preso piede anche nel nostro paese, dove spesso sono i bambini a chiederle, per far finta di avere bambini veri da accudire. Mentre altre volte vengono usate come trattamento per chi soffre di Alzheimer.

Karen Elliott ha deciso di darsi a questa attività per aiutare, invece, le mamme che hanno subito la perdita prematura dei loro figli, in seguito ad aborti spontanei, incidenti o malattie, che hanno portato via a queste donne la gioia più grande della loro vita.

Karen Elliott

La donna, che vive nel Lancashire, in Inghilterra, realizza bambole iper realistiche e tutto è iniziato per caso.

All’epoca lavoravo in una scuola , come aiutante dell’insegnante, e guardavo le foto su internet. Mi sono imbattuto in bambini che erano “rinati” e non ne avevo mai sentito parlare, quindi ho fatto solo qualche ricerca. È stato allora che ho comprato il mio primo kit e mi sono sfidato a dipingerne uno. Mi sono innamorato di lui.

Ora la donna lavora alle sue bambole reborn a tempo pieno, vendendole a circa 180 dollari l’una, anche se, per alcuni lavori speciali, può arrivare a chiedere anche migliaia di dollari.

So che non tutti hanno i fondi, ma hanno bisogno di quel bambino per realizzare qualcosa. Ho dipinto molti bambini commemorativi per qualcuno che ha avuto un aborto spontaneo. Molte persone vogliono bambini come i loro, quindi disegno molti ritratti di bambini e li faccio sembrare come quelli che hanno perso.

reborn

Lei ammette che per qualcuno può essere strano, ma basta mettersi nei panni di una persona che ha vissuto un trauma per capire che non lo è.

Quindi, prima che la gente giudichi, pensa a quello che è successo.

Lei, tra l’altro, vive anche con le sue Reborn in casa.

Non ho incontrato nessuna persona maleducata; anche se, sfortunatamente, alcune persone probabilmente lo sono state. Ma, quando le tiro fuori [le sue bambole], le persone sono stupite e sorprese da quanto sembrino reali e vogliono tenerle in mano.