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Figli nani

Madre affetta da nanismo partorisce due bambini: “Mi hanno offerto ovuli di donatrici non affette dalla stessa patologia ma era come dire che c’era qualcosa di sbagliato nell’essere nani”

Il nanismo è una patologia genetica che colpisce in maniera variabile all’interno della società mondiale. Infatti, le forme di nanismo sono diverse. L’acondroplasia è la più diffusa in assoluto, e colpisce una persona su 20mila in tutto il mondo. Questa coppia di genitori ha raccontato la propria storia, andando a dire come loro hanno accettato l’idea di avere figli affetti da nanismo.

La storia della famiglia Davidson

Ci troviamo in Scozia, dove Hailey e Scott Davidson vivono insieme ai loro due figli: Finley e Skye. Hailey è affetta da acondroplasia, la forma più diffusa di nanismo in tutto il mondo. Scott, invece, non ha patologie del genere, quindi possiamo definirlo geneticamente sano.

Figli nani

I due hanno quindi avuto due figli. Il primogenito è proprio Finley, nato nel 2005, affetto anche lui da acondroplasia. A seguirlo c’è stata Skye, nata invece nel 2009, affetta anche lei dalla stessa patologia del fratello e della madre. L’acondroplasia è una forma di nanismo che include diverse malformazioni a livello della colonna vertebrale, che ha difficoltà nello sviluppo corretto e che influisce, di conseguenza, anche sulle altre parti del corpo.

La prima gravidanza, quella di Finely, fu inaspettata per la coppia, mentre la secondogenita, Skye, arrivò con tutti gli interessi. Quando rimase incinta del primo figlio, Hailey sapeva che ci sarebbero state delle ottime possibilità che questo nascesse con la sua stessa problematica e tanto fu.

La seconda gravidanza, invece, fu quella desiderata. Per ovviare al problema del nanismo, i medici proposero alla donna di optare anche la possibilità di utilizzare degli ovuli di donatrici non affette dalla stessa patologia di Haley, quindi sane geneticamente parlando. La coppia, però, rifiutò questa opzione, volendo di fatto avere dei figli naturalmente, come successe per il primogenito.

Così Hailey ha riferito, raccontando la sua storia:

Fare la fecondazione in vitro era come dire che c’era qualcosa di sbagliato nell’essere nani e non è così.

Poi continua:

Non ho avuto problemi a crescere. I miei genitori mi trattavano allo stesso modo di mio fratello e mia sorella.

Così è stato di fatto anche per i suoi figli, i quali sono cresciuti in completa tranquillità, circondati dall’amore dei loro coetanei, che non li hanno mai esclusi.

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