Mamma Sto Bene!

Aiuti economici per la mamma prima e dopo il parto

Quali sono gli aiuti economici per la mamma che sono previsti dall’attuale governo? Quando una famiglia accoglie una nuova vita, sono molti i costi che bisogna affrontare. Pannolini, abbigliamento, prodotti per l’igiene, farmaci e magari anche il latte artificiale se non può essere garantito l’allattamento al seno. Consideriamo anche il fatto che spesso non ci sono le giuste tutele lavorative: il risultato è che molte persone purtroppo si trovano in difficoltà, in un momento in cui la gioia dovrebbe prevalere su tutto il resto.

I bonus rivolti alle donne che hanno appena accolto un bambino non sono la soluzione a ogni problema. Ma possono rappresentare un momento di respiro tra mille conti da saldare. E incentivi volti a rendere la vita famigliare un po’ più serena e tranquilla da affrontare. Si tratta di bonus rivolti alla maternità, alla famiglia e utili anche per il rientro al lavoro delle mamme, perché purtroppo il congedo di maternità dura sempre troppo poco. E non sempre si può far affidamento sui nonni per poter badare ai neonati mentre mamma e papà sono in ufficio.

Scopriamo allora insieme quali sono gli aiuti economici per la mamma e in generale per la famiglia previsti per il 2020. E soprattutto cerchiamo di capire insieme a chi spettano, quali sono i requisiti, quali sono le domande da compilare per accedere ai bonus e cosa aspettarsi.

Bonus Bebè 2020

L’assegno di natalità, che tutti conosciamo come Bonus Bebè, è stato ideato nel 2015, per il triennio successivo. È assegnato a tutti i nuovi nati, ai bambini adottati e ai bambini in affido preadottivo dal 2015 al 2017 e in seguito anche nel 2018 e nel 2019 dal momento della nascita e fino al compimento del primo anno di vita o del primo anno di ingresso del piccolo nella nuova famiglia. L’assegno mensile è annuale e viene ricevuto dalle famiglie ogni mese. Per il 2020 ci sono dei requisiti collegati ovviamente all’ISEE del nucleo famigliare.

  • Per chi ha un ISEE non superiore a 7.000 euro annui l’assegno di natalità è pari a 1.920 euro annui o 2.304 euro annui dal secondo figlio.
  • Per chi ha un ISEE superiore a 7.000 euro annui, ma sotto i 40.000 euro, l’assegno di natalità è pari a 1.440 euro annui o 1.728 euro annui per un figlio successivo al primo.
  • Per chi ha un ISEE superiore a 40.000 euro, l’assegno di natalità è pari a 960 euro annui o 1.152 euro annui in caso di figlio successivo al primo.

E poi ci sono altri requisiti:

  • Chi richiede il bonus deve convivere con il bambino.
  • Deve avere la cittadinanza italiana o di uno Stato dell’Unione europea o permesso di soggiorno UE o carta di soggiorno per familiare di cittadino dell’Unione europea non avente la cittadinanza di uno Stato membro o carta di soggiorno permanente.

La domanda va presentata entro 90 giorni dalla nascita o dall’ingresso in famiglia del minore. L’assegno è corrisposto ogni mese per un massimo di 12 mesi. La domanda si presenta all’INPS per via telematica o tramite patronato.

Bonus mamma domani 2020

Il Bonus mamma domani è stato introdotto invece dalla Legge di Bilancio del 2017 ed è stato confermato anche per il 2020. Si tratta di un assegno di 800 euro destinato alle donne in gravidanza o alle madri con questi requisiti:

  • compimento del settimo mese di gravidanza
  • parto anche prima dell’ottavo mese
  • adozione di un minore, sia nazionale sia internazionale
  • affido preadottivo, sia nazionale sia internazionale

La domanda può essere fatta da chi è residente in Italia, ha la cittadinanza italiana o comunitaria o anche se si tratta di cittadine extracomunitarie regolarmente presenti in Italia. La domanda va eseguita al compimento del settimo mese di gravidanza e comunque entro un anno dalla nascita, dall’adozione o dall’affidamento. E si presenta all’INPS per via telematica, anche tramite patronato.

Bonus nido 2020

Per tutti i bambini iscritti all’asilo nido, il governo ha previsto un bonus per sostenere le spese destinate al pagamento della retta. Un costo non indifferente, dal momento che mensilmente si potrebbe andare a pagare tra i 500 e anche gli 800-900 euro, soprattutto nelle città dove il costo della vita è maggiore. Purtroppo i posti negli asili nido pubblici sono sempre troppo pochi e chi non ha alternative si rivolge alle strutture private che hanno un costo decisamente alto e spesso proibitivo per molte famiglie.

Per poter richiedere il bonus ci sono dei requisiti che bisogna rispettare. Dal primo gennaio sarà di 1.500 euro per chi ha un ISEE maggiore di 40.000 euro, di 2.500 euro per chi ha un ISEE compreso tra 25.001 e 40.000 euro, di 3.000 euro per chi ha un ISEE inferiore a 25.000 euro. L’accesso al bonus sarà regolato anche in base alle risorse che l’ente di previdenza avrà a disposizione.

Bonus per le forme di supporto presso la propria abitazione

Se non si vuole usufruire di una struttura esterna, quindi di un asilo nido, per la cura dei bambini quando i genitori sono fuori casa per lavoro, esiste anche il bonus per le forme di supporto presso la propria abitazione. Si tratta di un bonus erogato sempre dall’INPS, destinato a genitori che convivono con il bambino che non può frequentare una scuola. Bisogna però presentare un attestato del pediatra in cui si dice che il piccolo per tutto l’anno non può frequentare gli asili nido a causa di una grave patologia cronica.

L’importo è calcolato sempre in base all’ISEE del nucleo famgliare:

  • ISEE fino a 25.000 euro, importo erogabile di 3.000 euro
  • ISEE da 25.001 euro fino a 40.000 euro, importo erogabile di 2.500 euro
  • ISEE oltre i 40.000 euro, importo erogabile di 1.500 euro

Il bonus sarà erogato in un’unica soluzione dall’INPS. E la domanda dovrà essere presentata all’ente tramite il sito online, il contact center o gli enti di patronato.

Voucher baby sitter 2020

A causa del Coronavirus, le scuole in Italia hanno chiuso e i genitori si sono ritrovati all’improvviso a dover far fronte alla gestione dei figli minori, mentre loro magari erano ancora al lavoro. I nonni non si potevano interpellare, visto che erano e sono ancora i soggetti più a rischio, per età e anche per eventuali malattie pregresse. E allora nella maggior parte dei casi si è ricorsi o allo smart working con pargoli in giro per casa o all’assunzione di una baby sitter.

Per questi ultimi casi, il Decreto Cura Italia 2020 ha previsto un bonus da 600 euro al mese, che diventano 1000 per gli operatori sanitari e ricercatori, per pagare proprio chi si è preso cura dei bambini. Destinato alle famiglie con entrambi i genitori lavoratori e non in cassa integrazione o in stato di disoccupazione, si poteva chiedere solo per figli con meno di 12 anni.

Dal mese di giugno è stata aperta la possibilità di pagare come baby sitter anche i nonni, possibilità che in precedenza non era ammessa dall’ente di previdenza sociale.

La presentazione delle domande è scaduta in estate, ma non è detto che possa tornare a essere presente in futuri decreti, quindi meglio tenere le orecchie ben aperte per conoscere eventuali sviluppi in merito. Anche se al momento non si vedono spiragli di proroghe o rinnovi in vista.

Bonus latte artificiale 2020

Per aiutare economicamente le mamme che non possono allattare al seno, è previsto anche un incentivo per poter acquistare il latte artificiale, che può arrivare fino a 400 euro all’anno. Il bonus può essere erogato fino al sesto mese di vita. Sicuramente un aiuto molto valido per tutte le mamme che devono affrontare una malattia o che per diversi motivi non hanno la possibilità di dare al proprio piccolo il latte materno. Il sostituto artificiale, infatti, ha un costo che può essere molto elevato, ma che con questo bonus può essere in parte coperto.

Non solo aiuti economici per la mamma nel decreto Cura Italia 2020

Infine, diamo un’occhiata ad altri aiuti non economici presenti all’interno del nuovo Decreto Cura Italia. Per chi ha figli con un’età non superiore ai 12 anni o che hanno una disabilità grave, si può accedere a un congedo parentale straordinario di 15 giorni aggiuntivi, pagato al 50% del trattamento retributivo. Il congedo è valido dia per la mamma sia per il papà. Per chi, invece, ha figli con età compresa tra i 12 e i 16 anni, il congedo straordinario è senza retribuzione e dura sempre per 15 giorni.

Contributo per dei dispositivi antiabbandono 2020

Infine, sempre per il 2020 è previsto un contributo per acquistare o per rimborsare l’acquisto di un dispositivo antiabbandono per i seggiolini auto, come previsto dalla legge. Tali dispositivi sono obbligatori per tutti i piccoli con età inferiore ai 4 anni a partire dal 7 novembre 2019, anche se le sanzioni sono partite dal 6 marzo 2020, per dare modo alle famiglie italiane di adeguare i dispositivi di ritenuta presenti nelle automobili di tutti coloro che trasportano in macchina i più piccoli.

Ovviamente l’acquisto di questo dispositivo ha un costo che molte famiglie non possono affrontare. Per questo tramite Decreto del 28 gennaio 2020, l’esecutivo italiano ha permesso alle famiglie di chiedere un contributo per l’acquisto o di un rimborso, a fronte di un dispositivo già comprato, di 30 euro. La domanda può essere eseguita da uno dei due genitori o da chi esercita la responsabilità genitoriale. È fondamentale che al momento dell’acquisto il minore non abbia ancora compiuto i 4 anni di età.

La domanda va fatta sul sito Bonus seggiolino, con le credenziali SPID (Sistema pubblico di identità digitale). Il bonus si può usare per fare acquisti presso uno dei negozianti registrati nella piattaforma oppure per il rimborso della somma spesa tra il 7 novembre 2019 e il 20 febbraio 2020 presso qualunque negoziante. La somma corrisposta è sempre di 30 euro e viene emessa tramite bonus elettronico, da usare entro 30 giorni. Scaduti i giorni, si può richiedere una nuova emissione.

Ricordiamo che chi non ha montato un dispositivo antiabbandono sul seggiolino auto può essere multato, con una sanzione che va da 81 a 361 euro. Senza dimenticare la decurtazione di 5 punti della patente di guida. E se l’infrazione viene ripetuta nei due anni successivi, il rischio è anche quello di vedersi sospesa la patente da 2 settimane a 2 mesi.